Se ci fosse Francesca, sono abbastanza convinto che avremmo un cane. Di nome Cane: in coppie come la nostra le fantasie non si sommano, si sottraggono. Lo porteremmo al parco a far la cacca, una sera ciascuno.
Avremmo una casa di proprietà con le pareti color tortora, una bambina con gli occhi color mandorla e gli occhiali tondi color fragola.
Se avessimo una bimba e un cane, e una casa da pagare, a quel punto avremmo un lavoro stabile.
Io e Francesca saremmo di quelli che dicono a 30 anni sarebbe il caso.
A 30 anni bisognerebbe proprio smetterla, di giocare coi sogni.
Avremmo una macchina in due, per i grossi spostamenti. E per i piccoli la bici, o al limite lo scooterone.
Solo che Francesca mi ha lasciato.
Francesca è ciò che ti appaga
Francesca è ciò che ti distrae
Francesca piace ai tuoi genitori
Francesca è la piega dei pantaloni
Francesca la domenica pomeriggio sul divano
Francesca è il film che hai già visto
Francesca è la buonanotte
Francesca ti tiene le cose in borsa
Francesca i carboidrati a pranzo e le proteine a cena
Francesca è paralisi
Francesca è la medicina
Francesca è una sicurezza
Francesca, soprattutto, è una stronza.
C’è voluto del talento per dimenticarla
C’è voluto del bello e del buono
C’è voluto del tempo
C’è voluto fare un sacco di cose.
Qui si trova accatastato alla rinfusa un po’ di quello che è stato invece.
Di tutto quello che è nato, dimenticando Francesca.